Incontrarsi per discutere sullo stato di salute del nostro territorio è un’occasione in più per verificare l’operato del governo veneto, presieduto da 14 anni da Giancarlo Galan. Il Veneto, la regione più industriosa del nostro Paese, non poteva essere più sfortunata. Prendiamo in esame alcuni fatti.
1) Il deterioramento del Servizio Sanitario Veneto. L’80% del bilancio regionale è dato dalla spesa sanitaria. Invece di proseguire su un percorso di eccellenza a portata di tutti, ci troviamo nella necessità di rivolgersi a caro prezzo alle strutture private (o a servizi privati in ospedale), i tempi di attesa rimangono intollerabili e ospedali di prestigio (come quello di Camposampiero) si vedono lentamente privi dell’offerta di servizi che erogavano con la soddisfazione dei cittadini
2) Passante di Mestre. È l’unica cosa (ben pubblicizzata) che Galan è riuscito a fare: 30 km in 15 anni sono 2 km all’anno di media. E questo grazie alla mano decisiva di Antonio Di Pietro, ministro per le Infrastrutture del Governo Prodi.
3) Metropolitana di superficie. Lasciamo perdere…
4) Statuto Regionale. Il Veneto è l’unica regione d’Italia a non averlo, in barba al federalismo!
5) Aiuti alle imprese venete. Con una crisi economica mordente, Galan è impreparato nel sostegno alle PMI, quando avrebbe potuto sostenerne l’accesso al credito attraverso la sinergia con i Confidi e leggi regionali ad hoc.
6) Sostegno a lavoratori in mobilità: Berlusconi ha assegnato alle regioni 8 miliardi di euro. Grazie tante! Con i soldi del Fondo Sociale Europeo erano capaci tutti!
7) Tutela ambientale: è proprio il caso di dire che si procede tappando le falle!
Tanto altro si potrebbe dire. Ma il Partito Democratico è in grado di rappresentare un’alternativa credibile? Se si sostengono i giovani, che hanno molta voglia e le competenze giuste per costruire un futuro migliore per il proprio territorio, lo è senz’altro!
Enrico Zanon
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